Le linee turistiche italiane

L’ Italia possiede 6.650 km di ferrovie dismesse che, se adeguatamente risistemate e gestite, potrebbero essere formidabili opportunità di promozione turistica per aree di rilievo naturalistico e archeologico. I paesaggi in cui scorrono i binari sono infatti spesso splendidi: gli Appennini, i laghi della pianura Padana, la Sicilia, le campagne toscane e le montagne sarde sono solo alcuni esempi. Grazie alla legge 128, entrata in vigore il 7 settembre 2018, in 18 aree di particolare pregio naturalistico e/o archeologico verranno istituite linee a uso turistico, alcune delle quali già attive da tempo e altre di recente riattivazione. I rotabili che vi potranno circolare sono i treni ordinari e i treni storici e turistici iscritti nel registro di immatricolazione nazionale, oltre ai ferrocicli (veicoli a pedalata naturale o assistita). A seguire alcuni esempi.

A quasi due anni dall’alluvione che il 24 novembre del 2016 causò ingenti danni all’infrastruttura ferroviaria, ha riaperto integralmente la linea Ceva-Ormea, di 35 km di lunghezza. Il primo treno ha viaggiato il 16 settembre 2018 in occasione della 57esima Mostra del Fungo di Ceva. La linea Ceva-Ormea dal 2015 è stata inserita nel progetto “Binari senza tempo” della Fondazione FS.

L’11 novembre 2018 è stata la volta della Asti-Castagnole delle Lanze-Nizza Monferrato a riaprire con il transito di due treni storici. RFI, su input della Fondazione FS, ha ultimato le operazioni di recupero di oltre 45 chilometri di binari sospesi all’esercizio commerciale dal 2012.

Della linea ferroviaria Sulmona-Castel di Sangro se ne è parlato molto negli ultimi anni a causa della chiusura per mancanza di fondi. Fortunatamente nel maggio 2014 la tratta ha visto la riapertura all’esercizio almeno come ferrovia turistica denominata “Ferrovia del Parco”. La Sulmona-Castel di Sangro è lunga 76 km e costituisce un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria ferroviaria italiana.

Anche se solo per fini turistici il 2018 è stata riaperta in tutta la sua lunghezza la linea Avellino-Rocchetta Sant’Antonio con 1 treno storico che è tornato a collegare la Puglia all’Irpinia. Lungo il percorso si incontrano 31 stazioni, 58 tra viadotti e ponti metallici e 19 gallerie, manufatti di pregevole valore architettonico e ingegneristico.