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Le città italiane continuano a mostrare le stesse problematiche di invivibilità e insalubrità di cui si parla ormai da troppo tempo. La fotografia scattata con questa edizione speciale del Rapporto Pendolaria mostra, infatti, come tante aree urbane siano ancora vittime di traffico e inquinamento per i numeri record di veicoli privati in circolazione (666 auto ogni 1.000 abitanti in media in Italia, il 30% in più rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna), e di danni alla salute da smog, con oltre 50.000 morti premature dovute all’inquinamento atmosferico.


Il Rapporto Pendolaria 2024 fotografa una situazione statica del trasporto ferroviario in Italia, dove persistono differenze marcate sulla qualità e quantità del servizio, in particolare tra nord e sud e tra linee principali e secondarie, e dove le prospettive non sembrano di certo incoraggianti. L’eterna rincorsa all’annuncio sulle grandi opere, dannose e perlomeno discutibili in termini di utilità, hanno spostato ancor di più l’attenzione rispetto ai veri problemi di chi si muove in treno ogni giorno, ignorando l’importanza di avere servizi efficienti e puntuali.


Linee a binario unico, treni con frequenze a dir poco irrispettose dei cittadini; risorse economiche inadeguate a rendere più competitivo il mezzo pubblico su ferrovia rispetto a quello privato su strada; ritardi nella riattivazione di linee ferroviarie interrotte, sospese o abbandonate; un confronto impietoso rispetto ai principali Paesi europei nei numeri sulle linee metropolitane e tranviarie in ambito urbano. È davvero ancora troppo lenta – come emerge dai numeri del nostro Rapporto – la transizione ecologica del settore dei trasporti nel nostro Paese.


Nel 2021 i passeggeri in circolazione si sono ridotti su tutti i treni: su alta velocità e Intercity (fino a -40%), su quelli regionali (-45%). Dopo un’estate 2021 in cui si è ricominciato a circolare in treno, il rialzo dei contagi da settembre non ha consentito di tornare a condizioni di normalità, nonostante sulle linee ferroviarie abbiano continuato a girare i treni, frequentati dalle tante persone che ogni giorno sono impiegate in attività economiche, ospedali e servizi che non possono passare al telelavoro.


La tempesta del Covid-19 ha cambiato radicalmente le possibilità di spostamento nel Paese e ancora non sappiamo per quanto tempo questa situazione continuerà. Ma quest’anno è stato straordinario anche perché l’Europa si è svegliata da un lungo torpore e ha deciso di investire sul futuro, con un programma straordinario di investimenti e riforme, Next Generation EU, con l’obiettivo di aiutare i Paesi a uscire dalla crisi e di puntare su un futuro più green, digitale e giusto. Il Rapporto Pendolaria 2021 racconta questa realtà e le opportunità che si aprono con Next Generation EU.


Ogni giorno sono 5 milioni e 699mila le persone che prendono il treno per spostarsi nelle Regioni e nelle città italiane. Nel 2018 il numero di persone che prende i treni regionali è aumentato di circa 45mila, segnando un +1,6% rispetto al 2017, e anche coloro che utilizzano le linee metropolitane sono aumentati, con quasi 65mila viaggiatori giornalieri (+2,4% nel 2018 rispetto al 2017) in più.

La tendenza è davvero univoca, per qualsiasi tipo di servizio, da nord a sud: dove si migliora il servizio ferroviario e lo si rende comodo, puntuale e competitivo nei confronti dell’auto, il successo è garantito. Dopo 10 anni il bilancio dell’alta velocità in Italia è davvero imponente, con 350 milioni di passeggeri che hanno beneficiato del nuovo servizio e numeri cresciuti anno dopo anno.


Occorre partire dai numeri per capire la situazione del trasporto ferroviario nelle diverse parti d’Italia e la dimensione del fenomeno pendolarismo in Italia, ossia di chi si sposta quotidianamente per ragioni di lavoro o di studio, che rappresenta la quota maggiore degli spostamenti. Ogni giorno sono 5,59 milioni le persone che prendono il treno per spostarsi nelle Regioni e nelle città italiane.


Rapporto Mobilitaria 2018

All’ultimo posto per la mobilità urbana in Italia c’è Catania, dove circolano più auto in relazione agli abitanti. Il capoluogo lombardo è la città dove si va di più in bus e metro. A seguire c’è Genova.

È quanto emerge dal report “MobilitAria. Qualità dell’aria e politiche di mobilità nelle 14 grandi città italiane 2006 – 2016”, curato dal Gruppo di Lavoro “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iia).

MobilitAria. Qualità dell’aria e politiche di mobilità nelle 14 grandi città italiane 2006 – 2016


Rapporto Pendolaria 2017

La mobilità su ferro vede muoversi ogni giorno 5,51 milioni di persone in Italia, con una crescita del numero complessivo dei pendolari, ma aumentano anche le differenze tra le varie regioni e quelle sulla rete ferroviaria, segnata da una parte dai continui successi dell’alta velocità e dall’altra dai tagli agli intercity e da treni regionali spesso troppo vecchi e lenti.

A fotografare la situazione del trasporto ferroviario in Italia è Pendolaria, il Rapporto annuale di Legambiente che analizza nel dettaglio numeri e storie di un’Italia a due velocità e le varie disuguaglianze che ci sono nel Paese.

Rapporto Pendolaria 2017


Le 10 linee peggiori d’Italia 2017

La Roma-Lido, la Circumvesuviana, la Reggio Calabria-Taranto, la Verona-Rovigo, la Brescia-Casalmaggiore-Parma, l’Agrigento-Palermo, la Settimo Torinese-Pont Canavese, la Campobasso-Roma, la Genova-Savona-Ventimiglia, la Bari-Corato-Barletta. Sono le dieci linee ferroviarie peggiori d’Italia nel 2017 per i pendolari.

Pendolaria, le 10 linee peggiori


Rapporto Pendolaria 2016

Ogni giorno in Italia quasi 5,5 milioni di persone prendono il treno per spostarsi per ragioni di lavoro o di studio, un numero solo leggermente superiore al 2015 (+0,2%), quando i pendolari del treno erano 5,43 milioni (e 5,1 nel 2014). A crescere in maniera evidente sono, invece, le diseguaglianze tra le Regioni rispetto al numero di viaggiatori e alle condizioni del servizio offerto. È questo il dato saliente del rapporto Pendolaria 2016 di Legambiente.

Presentazione Pendolaria 2016


Citta’ europee a confronto

Il secondo appuntamento con Pendolaria 2016, la campagna di Legambiente dedicata al trasporto pendolare, vuole fare il punto sulla mobilità urbana in Italia con un nuovo Rapporto che mette a confronto le dotazioni infrastrutturali nelle città europee. Settore determinante per la qualità dell’aria ma anche per la qualità della vita dei cittadini. Città italiane ferme al palo mentre l’Europa viaggia sempre più su ferro. Sono 235,9 i km di metropolitana in Italia: sono 291,5 nella sola Madrid, 464 a Londra. Nel 2016 realizzati in Italia solo 4,5 km di metropolitane.

Pendolaria Citta’ europee a confronto


Le 10 linee peggiori d’Italia 2016

La classifica delle linee peggiori d’Italia mette in evidenza le situazioni più gravi del trasporto ferroviario pendolare nel 2016. E’ una selezione sulla base di situazioni oggettive e proteste da parte dei pendolari, che però accomuna molte linee pendolari in Italia e che rispecchia quanto poco le Regioni ed i Governi hanno fatto nel corso degli ultimi anni e quanto le situazioni già critiche dei pendolari siano diventate insopportabili.

Pendolaria, le 10 linee peggiori


Rapporto Pendolaria 2015

Emergenza al Sud, dove i treni regionali sono sempre più vecchi e lenti, ogni giorno ne transitano meno che nella sola Lombardia. Da una parte il successo di treni sempre più moderni e veloci che si muovono tra Salerno, Torino e Venezia – con una offerta sempre più ampia, articolata e con sempre più persone ogni giorno su Frecciarossa (+7,7% nel 2014 ed una previsione nel 2015 tra il 6 ed il 7% di ulteriore crescita) e Italo – e dall’altra la progressiva riduzione dei treni Intercity e dei collegamenti a lunga percorrenza (-22,7% dal 2010 al 2014) su tutte le altre direttrici nazionali, dove si è rimasti fermi agli anni Ottanta come tempi di percorrenza.

http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/pendolaria2015finale.pdf


Le 10 linee peggiori d’Italia 2015

La classifica delle linee peggiori d’Italia mette in evidenza le situazioni più gravi del trasporto ferroviario pendolare nel 2015. E’ una selezione sulla base di situazioni oggettive e proteste da parte dei pendolari, che però accomuna molte linee pendolari in Italia e che rispecchia quanto poco le Regioni ed i Governi hanno fatto nel corso degli ultimi anni e quanto le situazioni già critiche dei pendolari siano diventate insopportabili.

Le 10 linee peggiori 2015


Dossier sul Trasporto Pendolare in Emilia-Romagna

Questo lavoro nasce da un approfondimento sulle problematiche del trasporto su ferro della regione Emilia-Romagna riscontrate “sul campo” da parte di Circoli di Legambiente e dei comitati pendolari. Problemi che di fatto disincentivano, invece di favorire, l’accesso al mezzo pubblico e allontanano il raggiungimento degli obiettivi di riduzione di inquinamento, decongestione del traffico e lotta ai cambiamenti climatici. Riducendo anche in questo campo lo spazio di azione del servizio pubblico. Nonostante ciò la richiesta di spostamenti pubblici e su ferro è forte, come testimoniano i numeri dei pendolari in crescita (laddove il servizio è stato incrementato), e come ci raccontano i dati sul servizio ferroviario metropolitano di Bologna (SFM).

Dossier-Trasporto-Pendolare-ER2015


Terzo Rapporto dell’Autorita’ dei Trasporti

Il Rapporto si articola in tre sezioni aventi ad oggetto: la prima, i dati economici inerenti alle diverse modalità di trasporto e relativi servizi ed infrastrutture, la seconda, le attività svolte dall’Autorità, la terza un elenco dei principali provvedimenti adottati.

http://www.autorita-trasporti.it/wp-content/uploads/2016/06/ART-Terzo-Rapporto-Annuale-2016-DEF.pdf


L’Allegato Infrastrutture 2015

Il testo rappresenta il  documento strategico nazionale per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto.
L’Allegato Infrastrutture dà rilevanza al collegamento strategico tra le scelte di investimento adottate dal Governo e dal Parlamento e gli indirizzi comunitari, a partire dall’integrazione tra i nodi portuali, aeroportuali, intermodali e urbani con i 4 Corridoi multimodali TEN-T che attraversano l’Italia.
Il  Programma delle Infrastrutture strategiche (PIS) 2015, contenuto nell’Allegato, corrisponde alle linee strategiche e si concentra su opere essenziali e di rilevanza nazionale, necessarie alla competitività del Paese e alla mobilità intelligente nelle aree urbane.

Allegato Infrastrutture Novembre 2015


Il punto sul TPL nel Lazio

L’Osservatorio Uil Roma e Lazio – Eures su “Costi, efficienza e produttività della politica” dedica un primo approfondimento al tema dell’offerta di TPL nel Lazio che, partendo dall’analisi dei finanziamenti pubblici erogati al settore, prova a realizzare una fotografia relativa alle società – pubbliche e private – che operano nel TPL come soggetti di gestione o come erogatori di servizi, evidenziandone, laddove possibile, le caratteristiche, l’attività ed i risultati.

Il TPL nel Lazio UIL